Jesi Graffiti ha lo scopo di
ricostruire per quanto possibile alcuni periodi musicali
storici e irripetibili della nostra Vallesina,
avvalendosi delle tecnologie informatiche e telematiche
come strumenti di supporto a tutto il materiale che
potrà pervenire.
Il
tema centrale è il periodo relativo agli anni '60, che vide
una importante svolta della musica con il genere “beat”, a
volte dirompente e trasgressivo, quasi sempre di rottura con
la tradizione rappresentata allora dai cosiddetti “matusa” e
“bempensanti”.
Gli arrangiamenti delle canzoni, rispetto alle orchestre del
passato, erano molto semplici e questo permise a molti
giovani di formare velocemente dei complessi, così venivano
chiamati allora, e salire presto sopra un palco a suonare.
La formazione tipica poteva emulare quella dei Beatles
(chitarra solista, chitarra ritmica, chitarra basso,
batteria, voci comprese), dei Rolling Stones (con il
cantante aggiunto), dei Procol Harum (con l’organo) o delle
formazioni di Rhythm & Blues (con strumenti a fiato).
Rispetto al passato i giovani diventarono finalmente
protagonisti e usarono spesso la musica come strumento
di ribellione.
Gli altri temi riguardano i periodi
prima e dopo gli anni ’60, compresi gli anni 2000, con un
particolare omaggio alla banda di Jesi che nel corso degli
anni ha saputo formare tanti musicisti jesini.
Il sito è dedicato a tutti
coloro che hanno vissuto in prima persona quelle esperienze
e amano ricordare quei momenti di entusiasmo e giovinezza
insieme a buona musica, blue jeans, minigonna e... capelli
lunghi.
Si invita chiunque a partecipare
inviando foto, racconti, considerazioni, aneddoti e
curiosità. |